“Ciak si intervista”: Mattia Cattaneo e Tracce di me
Benvenuti sul blog, oggi voglio
parlarvi di Mattia Cattaneo e della sua raccolta poetica “Tracce di me”.
L’autore è un poeta esordiente che ha già pubblicato due sillogi: “Dritto al
cuore” e “La luna e i suoi occhi”. Vi lascio anche i link alle recensioni,
buona lettura. 😊📹
Ciao
Mattia, come prima cosa raccontaci chi sei.
Ciao a tutti! Io sono un
assistente educatore scolastico da circa due anni che vive in un paese in
provincia di Bergamo. Adoro la natura e la montagna e soprattutto adoro
scrivere ma anche leggere.
“Tracce
di me” è la tua terza raccolta poetica, cosa la contraddistingue rispetto alle
prime due?
Sì, dici bene, è la terza.
Rispetto alle prime due “Dritto al cuore” e “La luna e i suoi occhi” dove ho
affrontato tematiche romantiche ma anche introspettive e nostalgiche, in questo
terzo libro c’è una evoluzione interiore profonda anche da un punto di vista
stilistico. Il linguaggio è sempre diretto, la forma è breve ma tendo a cercare
a volte delle parole desuete, che usiamo poco nella nostra quotidianità. C’è
anche un po’ di prosa, degli aneddoti autobiografici che precedono il “blocco”
delle poesie suddivise per tematica.
Quali
sono le tematiche affrontate?
Le tematiche affrontate sono la
vita, quindi tutto ciò che ruota attorno all’esistenza, al senso di vivere e di
esistere, l’amore e quindi poesie romantiche, la natura e quindi poesie
dedicate alla nostra martoriata terra, alle montagne, al mare, alla natura che
si fa tutt’uno con noi; la fede, una tematica nuova, e quindi il rapporto tra
Cielo e Terra e i ricordi, il rapporto che abbiamo con il passato ma
soprattutto alle calamità naturali.
Che
cosa ti ha spinto ad intraprendere un ulteriore progetto poetico?
Quella di dar una “fine” alla
trilogia iniziata nel 2016 con “Dritto al cuore”. La vedo un po’ come una
scala, quindi l’inizio, lo sviluppo poi l’anno scorso e ora la conclusione di
un bel processo poetico su carta. Questo non significa che smetto di scrivere
poesia ma sarà solo tanto esercizio, tanta lettura, tanto studio. Tre libri di
poesia nel giro di tre anni sono più che sufficienti.
Lungo
il percorso di scrittura, che ti ha portato alla pubblicazione della silloge, la
poesia cosa ti ha insegnato?
La poesia mi ha insegnato ad
ascoltarmi di più e a far sì che tutti noi possiamo ascoltarci di più dentro.
Mi ha permesso di esplorarmi dentro, di approcciarmi al silenzio e alla vita
con grande rispetto. E poi mi ha permesso di riscoprire l’importanza della
parola e della nostra lingua italiana, la più bella al mondo.
Perché
hai deciso di dedicarti al mondo poetico?
La poesia mi ha sempre
appartenuto. È dentro di me sempre e la porto con me. Non è solo nelle parole
ma anche negli sguardi verso il cielo, verso la natura, nei sorrisi e nei
gesti. Metter nero su bianco parole che poi diventano poesia non è per niente
facile, sono emozioni che metti a nudo ma che vuoi rendere fruibili agli altri.
Questo è, conoscermi per poi condividere questo processo di esplorazione
interiore.
Da
cosa hai tratto ispirazione per la stesura di “Tracce di me”?
Sono poesie che ho scritto non
solo in un anno, ma anche alcune che avevo lasciato precedentemente nel
cassetto. Ho intitolato “Tracce di me” perché ognuno di noi lascia nel cammino
dell’esistenza delle tracce di sé da rendere fruibile agli altri. Il proprio
essere sé stessi questo mi ha guidato principalmente nella stesura.
Qual
è la poesia della raccolta a cui sei maggiormente legato?
Sono tutte “figlie” quindi non ho
una diciamo preferita ma “Dolomiti” è una poesia a cui sono molto affezionato
anche perché mi ha portato fortuna permettendomi di vincere un concorso poetico
del territorio e poi è una poesia che assorbe tutte le tematiche del libro: il
cammino della vita, nella natura, passando per l’amore verso la montagna e
richiamando la luce Divina perdendosi nei ricordi. Insomma, cosa volere di più.
A
che tipo di pubblico consiglieresti la lettura di “Tracce di me”? Perché?
Lo consiglierei a tutti coloro
che vogliono lasciarsi andare nella quiete, nel silenzio per poter entrare
appieno nella propria interiorità e stupirsi ancora. Abbiamo tante emozioni
dentro da sprigionare e chissà magari qualcuno si può immedesimare in certe
emozioni che ho condiviso nei testi.
Come
scrittore ti sei avvicinato soltanto alla poesia o anche alla prosa? Quali sono
i tuoi progetti per il futuro?
In primis alla poesia ma non
solo. Scrivo racconti a puntate per un blog, che è tutta un’altra cosa
ovviamente, ma questo per dire che scrivo anche in prosa. Il prossimo progetto
è quello di un romanzo che sto ultimando ma che vedrà luce all’inizio del 2019.
È un romanzo a cui tengo molto.
Spero
che l’intervista vi sia piaciuta.
A
presto,
Libera
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